La stanza fantasma
La settimana scorsa sono rientrata all'ISIA dopo più di un mese di meritata assenza (leggi "disintossicazione dal design", "vacanza" per i non isioti)..e volevo posare la borsa al solito posto, nell'aula più puzzolente mai avvistata sul pianeta Terra. Non che sia particolarmente affezionata all'olezzo di olio preistorico, più che altro per fare fede alle vecchie abitudini, e anche perché mentre aprivo la cigolantissima porta dell'atrio, mi sono rivista 5 anni prima, quando entrando la prima volta pensai..cacchio, per essere una scuola di design la pensavo più curata.....e già da allora il sentore di trascuratezza mi avrebbe dovuto persuadere dall'iscrivermi (e magari adesso mi starei lamentando del politecnico)..ma insomma quando ho provato ad aprire la porta era chiusa a chiave...allora la bidella (di cui continuerò ad ignorare il nome) si gira e mi dice: "là nze po entrà"...io con l'occhio perplesso la guardo fissa...e lei continua: "quello è un magazzino, c'hanno messo dentro le cose, nso cche, della robbba, nsomma nze po' entrà!"...cazzo mi so detta io...manco fossi stata via un'anno...vabbè
questo per dire che, è molto probabile che una volta laureati, il collante isiota ceda e ci lasci prendere ognuno la propria strada...malgrado questo credo che ci sarà sempre qualcosa che ci terrà legati insieme, un filo invisibile, l'aver condiviso 5 anni di vita insieme...quello che voglio dire è che se non fossimo interessati a rimanere in contatto non sarebbe il blog a salvarci la vita..ma di sicuro è un ottimo modo per esorcizzare le distanze. e bravo Juan. come al solito riesci a mettere in pratica le nostre chiacchiere.
questo per dire che, è molto probabile che una volta laureati, il collante isiota ceda e ci lasci prendere ognuno la propria strada...malgrado questo credo che ci sarà sempre qualcosa che ci terrà legati insieme, un filo invisibile, l'aver condiviso 5 anni di vita insieme...quello che voglio dire è che se non fossimo interessati a rimanere in contatto non sarebbe il blog a salvarci la vita..ma di sicuro è un ottimo modo per esorcizzare le distanze. e bravo Juan. come al solito riesci a mettere in pratica le nostre chiacchiere.
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