sabato, dicembre 16, 2006

I nuovi Maestri... (I)

Da grande voglio fare l'intervistatore di designer.. (quelli veri)

Siamo una generazione che non può continuare a parlare di Munari, Castiglioni, Mendini & co... Sono Grandi, e lo abbiamo capito, non c'è bisogno di insistere. Nessuno di noi oserà dissacrarli, stanno bene nel loro tempio. Ma di quelli giovani, nuovi, chi ci piace? IO mi sono fatto un'idea, prendendo giovani maestri, che pensano/dicono/fanno alcune cose che mi riscaldano il cuore. Sia chiaro, prendo di loro solo quello che mi sembra interessante, mica tutto. Sono una sorta di mini-biografie, scorrevoli. Buona lettura.

Martí Guixé

Dev'essere un po' uno stronzo. Mi da questa idea. Si dichiara "ex-designer", e se andate sul suo sito, vedrete che per ogni sezione del sito ha comprato un dominio web diverso, cosa inutilissima (buyguixe, ex-designer, etc.. tutti suoi). E poi ogni singolo link si apre in nuove fastidiose finestre (per non parlare di quando clicchi sulla biography: si aprono su google i risultati della ricerca Martí+Guixé...). Il suo slogan è "brillianty simple ideas of a curious seriousness". Boh... Quel che mi piace di lui, (a me, piccolo concept designer), è questa sua frase: "i'm a product designer who hates objects" o anche questa "No trendy objects, no flower patterns, no nostalgic shapes, no nice materials, but concepts and ideas"... ahhh, musica per le mie orecchie. Il tipo ha nel curriculum anche un passaggio per droogdesign, fa anche istallazioni, interior e graphic design. In altre parole, fa un po' come li pare. Come se non bastasse, dice di fare "Food design(che va na' cifra), inmaterial design(wow!), performace design(?), instruction design(??), design that has to be with complicity, interaction and communication...(mmmh)". Insomma il tipo fa il concettuale strano e in giro lo pagano. È uno di quei designer che se una mattina si alzano sentendosi artisti, fanno gli artisti. O i filosofi, opinionisti... quello che gli pare (ha pure fatto qualcosa per il recente festival del Cinema a Roma). Sicuramente per questo fa il fighetto e non concede interviste. Però rimane interessante il suo approccio "diverso", "nuovo" e che cerca in qualche maniera di interpretare la società di oggi (ex-industriale come la chiama), e anche lo stato attuale del design. Può essere un maestro?

"He analyses situations, behaviour and gestures and proposes radically effective solutions with minimal ergonomics, liberated from the image of an idealized body where technocratic perspective tried to create the right form" (about Guixé).

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Toshiyuki Kita

4 Risposte:

Blogger .ilu. ha scritto...

A me la sua grafica non piace. E lo trovo spocchioso. Non vorrai mica diventare così??

13:16  
Blogger Unknown ha scritto...

è spocchioso, arrogante, a suo modo "chic", è uno che la sa lunga e se ne vanta ( Non a caso ho detto che mi sembra uno stronzo!). Non voglio diventare come lui. Mi incuriosisce però, il suo approccio verso la progettazione, addirittura molti prodotti suoi non mi piaciono, ma il suo "metodo" mi rimane molto interessante. È questo (secondo me) il salvabile di Martí Guixé...

22:59  
Blogger .ilu. ha scritto...

Il suo metodo sarà pure valido, d'altronde se è diventato famoso avrà dovuto funzionare qlcs. Ma essere dei celebri stronzi per me non basta ad essere considerato un bravo designer. Marti Guixé è un prodotto di marketing, uno che si è saputo vendere per il non-designer che è.. (dire ex presuppone che in un tempo passato lo sia stato)..

13:54  
Blogger Unknown ha scritto...

Ovvio che non basti essere celebri stronzi per essere celebri qualcos'altro... Ma la stronzaggine per me non è un parametro influente nella scelta di un "maestro"(ironicamente parlando). Non mi fa né caldo né freddo che lui sia stronzo (e celebre, e famoso, e prodotto di marketing, ecc..)

21:30  

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